viernes, 11 de junio de 2010

Pronte a partire ancora ed ancora ed ancora....

Ed eccoci rientrate in Europa...

...come promesso alla mia compagna di viaggio Franci eccomi qui a scrivere le mie considerazioni finali.

La principale aspettativa del mio viaggio son riuscita a compierla; ero partita alla ricerca di un pò di serenità e son tornata credendo di averla riconquistata, adesso speriamo di riuscire a mantenerla.

Altre aspettative? Beh, alcune si son compiute, altre no ed altre son venute fuori a sorpresa.

Vi confesso che mi son sentita felice lontana dalla città, dalle sue abitudini, dai suoi abitanti e dai suoi pregiudizi, che a volte imprigionano il mio spirito.

Durante questi due mesi e mezzo ho scoperto che ore ed orari non sempre hanno tanta importanza e che è anche piacevole sedersi sulle lancette dell'orologio, come se fossero una poltrona, senza obblighi per i pasti (che comunque non ci son mancati, anzi), nè per svegliarsi la mattina sempre allo stesso orario.

Il concetto del tempo, gli aspetti ed i modi del verbo 'vivere' si sono quasi eclissati, per esistere solo al presente ed essere padroni assoluti delle proprie giornate alla ricerca della sorpresa del giorno.

Di sorprese ne abbiamo avute tante e di tutte conserverò e conserveremo un bel ricordo.

I nostri angeli custodi (Bubu, Pisu, Nine, Crosticina, Pisellina e Pigiamino), i nostri numeri preferiti (non ve li possiamo svelare perchè sono pronti per essere giocati), i cambi programma (e se andassimo lì, sfidando i consigli della Lonely Planet?), i nostri viaggi in autobus sui sedili di ferro, tutta vita e 'briciole' di tempo in un luogo che si chiama mondo, nel quale si riesce a vedere soltanto la millesima parte delle cose che ci sono.

Ci siamo ripromesse di ripartire alla ricerca di altre sorprese...vi faremo sapere...

L'Asia? Beh, come detto nei precedenti capitoli, ci è piaciuta ma non ci ha stregato. Di tutti i paesi visitati, solo la Birmania ci ha fatto vedere l'Asia che forse cercavamo e quindi l'umanità della gente.

Continueremo a viaggiare per continuare a raccontare....

Elena

miércoles, 9 de junio de 2010

Listas para despegar..... en realidad no tanto....

Eh si....
l'aereo parte stanotte... ma noi rimarremo ancora per un po' con testa persa nell'idea di un viaggio.
Con la sensazione di dover scegliere la prossima meta, con la voglia di metterci in cammino, con l'adrenalina che scoprire qualcosa di nuovo (un luogo.. ma anche qualcosa di noi stessi) puo' dare.
Con la consapevolezza che non avremmo potuto avere idea migliore che decidere, in una pioviggionosa serata barcellonese, di metterci al computer e dare una botta di vita alle nostre carte di credito.. e a noi!

Oggi abbiamo provato l'esperienza dello shopping thai e abbiamo scoperto che:

@ questa citta' e' il regno indiscusso dei modernillos asiatici. Ma quanto sono FASSION???
@ quest'anno vanno molto di moda dei mini pantaloncini a vita alta che solo le magrissime thai possono portare.
@ Le mie spalle non entreranno mai in una maglietta tailandese. Sembro un energumeno che tenta di infilarsi la maglietta di un bambino!!!!

Ora ci lanciamo di nuovo in strada per l'ultima esperienza culinaria.
Vediamo cosa ci offrono le bancarelle questa sera.

E dal Sud est asiatico e' tutto.....

Francesca

sábado, 5 de junio de 2010

Same same but different








.. Solo chi, terrone come me, ha frequentato l'universita' piu' a nord di Roma, puo' sapere cosa vuol dire un viaggio in treno da Milano (o da Torino.. o da Bologna..) a Lamezia Terme (o peggio in Sicilia) durante 4 momenti chiave: natale, pasqua, estate, elezioni.




Solo chi ha vissuto sulla propria pelle, uno di quegli interminabili viaggi di 12.. 14.... 16..18.... (dipendeva dal guasto del momento), potra' vagamente immaginare le 15 ore di viaggio in bus che ci hanno portate da Bagan al Lago Inle.




Anche in questo caso vale il fantastico "detto" cambogiano: same same but different.




La ricetta di base e' la stessa che sui mitici treni espresso delle ferrovie italiane: corsa folle per occupare il posto migliore (o il posto.. e basta), passeggeri con cento valigie che pretendono di farle stare in un centimetro quadrato (e generalmente addosso agli altri passeggeri), gente in piedi, gente seduta a terra, gente seduta fuori....(dal finestrino.... o dal portellone...)




Il tutto pero a bordo di un autobus del 1950, con la portiera chiusa da un elastico e i sedili in legno e ferro.




E per chiudere il tutto... curve interminabili, scatarrate continue e fermate ogni 15 minuti per i motivi piu' diversi.




Il piu' ricorrente e' naturalmente il cibo, che sembra ossessionare gli orientali tanto quanto noi italici.




Ci si ferma per colazione, pranzo e merenda.




Poi, non appena l'autista e i suoi vari assistenti hanno nell'ordine: riempito la panza, orinato e sputacchiato almeno una decina di volte si parte di gran carriera.




Chi c'e', c'e'. Io stavo rimamendo in un posto non meglio identificato perche' ho tardato troppo a fare la pipi. Neanche sto a raccontare quante strombazzate di clacson mi sono beccata per aver commesso questo madronale errore.




Ma alla fine siamo arrivate... con il culo ormai a forma di panchetta ed in testa un solo pensiero... al ritorno prendiamo l'aereo, vero?????




E invece poi abbiamo preso di nuovo il bus.. ed e' stato meno traumatico di quello che pensavamo (era un bus VIPSSSSSSS).




Abbiamo passato dei giorni molto rilassanti al lago Inle, visitando mercati, terme, vigneti (nonostante il cagotto da tofu salad e altre varie ed eventuali sfighe...) e poi siamo ritornate nella capitale Birmana per partire di nuovo in direzione mare.




La Birmania e' stato sicuramente il paese piu' bello che abbiamo visto.




Non solo per la storia, per la cultura e per le bellezze naturali, ma soprattutto per la gente, ancora autentica, cordiale e disponibile nonostante la situazione di estremo disagio nella quale vengono costretti a vivere.




Ora siamo a Ko Tao e fra qualche giorno purtroppo dovremo tornare al punto di partenza...




Che dire..... prima di riprendere il volo per Milano daremo le impressioni finali....




Anche se sarebbe bello poter tornare solo per riabbracciare le persone a cui si vuole bene e poi ripartire di nuovo alla "scoperta".








Francesca